È con piacere che notiamo che l'atteggiamento della Minoranza Consigliare in materia di rifiuti è sovente collaborativo e, per questo, ringraziamo la Minoranza per aver sollevato una questione che per noi riveste un grande interesse: la quantificazione degli svuotamenti del secco non differenziato.
Il fatto che, talvolta, pervengano dalla Minoranza osservazioni costruttive rafforza la nostra scelta di aprire le porte del protocollo (e anche l'accesso ad altra documentazione ufficiale ma non pubblica) a tutti i Consiglieri Comunali, nonostante molti colleghi Amministratori ci dicano che è una concessione eccessiva.
Per venire all'oggetto della nota (elevato numero di utenze che non hanno conferito secco nel 2013), come già spiegato in diverse sedi, il dato evidenziato dalla Minoranza non può essere analizzato da un punto di vista meramente quantitativo e si presta ad una lettura ben più complessa di quella ipotetica e semplicistica proposta dagli interroganti, essendo invece riconducibile a diverse cause.
In ogni caso, partiamo dai numeri, per poi passare ad una analisi delle ragioni che li generano.
Nel 2013, delle 2651 utenze domestiche censite a Sermide, 1723 hanno conferito almeno un bidone del secco, 928 (il 35%) no.
Delle 558 utenze non domestiche, 187 hanno conferito rifiuto secco non riciclabile, 371 (il 66,5%) no.
In totale, su 3209 utenze totali, 1299 non hanno mai svuotato il secco (il 40,5%).
Veniamo alle varie cause che concorrono a generare questo dato:
A) cause fisiologiche ed accettabili:
- utenze non domestiche: è bene ricordare che molte utenze non domestiche dispongono di appositi canali per lo smaltimento dei rifiuti, che quindi non entrano a far parte delle statistiche ufficiali e della bollettazione conseguente, rendendo pressoché inutile la lettura del dato riferito a questa tipologia di utenze; in altre parole, non si può certo affermare che il 66,5% delle aziende e attività sermidesi non producono rifiuto secco, ma è invece corretto sostenere semplicemente che queste utenze non conferiscono rifiuto secco a Mantova Ambiente;
- casa-azienda: l'esperienza quotidiana di contatto con la cittadinanza sermidese ci ha insegnato (e ce lo testimonia il Gestore per quanto riguarda altri comuni) che in molti casi le persone intestatarie sia di un'utenza domestica che di un'utenza non domestica, decidono per propria comodità di utilizzare il bidone del secco di una sola di queste utenze, lasciando quindi a 0 litri la voce riguardante gli svuotamenti sulla seconda utenza;
- dinamiche famigliari: similmente a quanto spesso accade per quelle persone intestatarie sia di una utenza domestica, che di una non domestica, il frequente dialogo con i cittadini ci insegna che talvolta capita che i figli portino i rifiuti dai genitori o che, viceversa, mentre assistono genitori anziani, recuperano anche i rifiuti da loro prodotti e li conferiscono nella propria utenza, determinando a falsare le statistiche;
- riduzione del numero di utenze: la Minoranza non si è forse resa conto che il grande lavoro effettuato sulle banche dati in occasione dell'avvento della TARES e talune chiusure o casi di emigrazione hanno portato le utenze a ridursi dal 2013 al 2014 di 211 unità (da 3209 a 2998); quando tale riduzione è dovuta a correzioni della banca dati o a migrazioni o chiusure avvenute nella prima parte dell'anno, è chiaro che troveremo delle utenze con 0 svuotamenti del secco, per ovvi motivi; se non si può affermare con certezza che tutte le utenze chiuse hanno conferito 0 litri di secco, si può certo stimare che buona parte di questi 211 casi vadano a falsare il dato contestato dalla Minoranza;
- utenti estremamente virtuosi: non è da escludere –e speriamo che siano molti i casi di questo tipo- che parte dei 928 utenti che non hanno mai conferito secco siano effettivamente utenze particolarmente virtuose che non hanno avuto l'esigenza di svuotare il bidone del secco non riciclabile nel corso del 2013; produrre meno di 120 litri di secco in un anno è effettivamente possibile se si differenzia correttamente e si presta attenzione nel momento degli acquisti, soprattutto per utenze di 1 o 2 persone (a titolo esemplificativo, il sottoscritto, in una famiglia di 3 persone, ha svuotato il bidone del secco 0 volte nel 2011, 2 nel 2012, 2 nel 2013 e 1 nel 2014);
B) cause dovute a negligenza o disguidi, per cui non accettabili:
- migrazione dei rifiuti: va riconosciuto che il passaggio al porta a porta ha portato le fasce più negligenti della popolazione ad assumere comportamenti poco virtuosi, uno dei quali è la cosiddetta migrazione del rifiuto; se il passaggio al porta a porta dei vicini comuni rodigini aveva in passato portato ad un aumento dei quantitativi di rifiuti sul nostro territorio, il fenomeno si è purtroppo ripetuto a partire da dicembre 2011 a danno dei vicini comuni modenesi e ferraresi; gli stretti contatti con l'Amministrazione Comunale di Mirandola ci hanno confermato che il problema esiste, sia per quanto riguarda il conferimento che, in misura pur più ridotta, l'abbandono; ad ogni modo il fenomeno è monitorato e il Corpo Intercomunale di Polizia Municipale dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord ha già elevato –giustamente- una decina di sanzioni a cittadini sermidesi che conferivano o abbandonavano rifiuti fuori comune; probabilmente diversi utenti non hanno mai conferito secco non differenziato perché se ne sono disfatti irregolarmente in questo modo;
- abbandono dei rifiuti: è un dato di fatto che, con il porta a porta, aumenta il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti sul territorio; anche in questo caso il monitoraggio è costante e, quando possibile, si interviene con le opportune sanzioni; il grande impegno nella sensibilizzazione di questa Amministrazione e una buona risposta della popolazione sermidese fanno sì che il fenomeno si manifesti in proporzioni decisamente minori rispetto a vicini e ben più eclatanti casi; ad ogni modo, ogni rifiuto abbandonato costituisce un reato ed un danno d'immagine per il paese, quindi il fenomeno non è mai accettabile e per questo stiamo lavorando per dotarci di nuovi strumenti di intervento; non si può quindi escludere che una parte – speriamo molto ridotta - di utenze non abbia mai svuotato il secco perché dedita a questa attività illecita;
- possibili irregolarità nel conferimento al centro di raccolta: non si può nemmeno escludere del tutto – ma speriamo e crediamo si tratti di casi molto limitati - che alcuni utenti non abbiano mai conferito secco perché sono stati in grado di conferirlo illegalmente al centro di raccolta insieme a tipologie di rifiuto consentite;
- possibile malfunzionamento del sistema di lettura: in conclusione, non si può nemmeno escludere a priori che alcuni chip per la lettura degli svuotamenti del secco non funzionino ma, come sopra evidenziato, è errato e pretenzioso ricondurre la lettura di un dato ad una sola delle possibili cause che lo generano; eventuali malfunzionamenti rientrano sicuramente nel margine di errore che caratterizza ogni sistema di controllo – umano o elettronico che sia - non invalidando in alcun modo i risultati che ne derivano, come insinua la Minoranza.
Ad ogni modo, tali possibili malfunzionamenti rientrano fra le cause non accettabili di possibile alterazione della statistica sui conferimenti del rifiuto secco e pertanto meritano attenzione e la ricerca di eventuali soluzioni.
Per tale motivo, questa Amministrazione ha già concordato con il Gestore tre linee di monitoraggio ed intervento, così da consentire una misurazione dei margini d'errore e di prevenire comportamenti illegali:
azione 1 – controllo coordinato fra Comune e Gestore della contabilizzazione dei conferimenti del rifiuto secco non differenziato: in occasione di uno dei prossimi giri di raccolta della frazione secca, un rappresentante del Comune di Sermide accompagnerà gli operatori durante il giro per verificare –ulteriormente- che i bidoni effettivamente caricati sul camion corrispondano a quelli contabilizzati dal sistema al termine delle operazioni;
azione 2 – controllo delle utenze che più assiduamente frequentano il Centro di Raccolta (CdR): il gestore verificherà se le utenze che più frequentemente utilizzano il CdR corrispondono con utenze che non conferiscono rifiuto secco; nei casi in cui dovessero verificarsi corrispondenze tali da temere possibili irregolarità nei conferimenti al CdR, saranno intensificati i controlli sull'uso che tali utenze fanno del Centro;
azione 3 – controlli a campione sulle utenze che non conferiscono rifiuto secco indifferenziato: Comune e Gestore selezioneranno un campione casuale stratificato (per numero di componenti del nucleo famigliare, età del capofamiglia e nazionalità) di utenze che non hanno conferito secco nel 2013 sulle quali operare verifiche approfondite quali sopralluogo con intervista (alla presenza di un operatore di Mantova Ambiente, un funzionario comunale e un agente di polizia locale), verifica della presenza del chip (nel caso qualcuno abbia tentato di rimuoverlo) e del suo corretto funzionamento.
Chiarita la situazione, viene meno il fondamento di gran parte delle obiezioni poste dagli interroganti.
Occorre quindi chiarire che non vi sono "soggetti pagatori di penale", bensì utenti che pagano il rifiuto più inquinante che producono in misura superiore agli standard. Chi inquina paga, appunto, principio che è alla base della normativa comunitaria e nazionale, oltre che fondamento della nostra politica.
Ed è per tale motivo che abbiamo voluto (non si tratta di un'esigenza ma di una precisa scelta!) adottare una tariffazione a corrispettivo1 che possa premiare le utenze più attente a limitare la produzione di rifiuti e il loro corretto smaltimento.
Per contro, è quindi opportuno che parte del piano finanziario sia coperto dagli utenti meno virtuosi. Non è inoltre corretto individuare –come fa la Minoranza- tali utenti come "pagatori di penale perlopiù disinformati e distratti". Occorre infatti distinguere fra disinformazione e corresponsabilità, perché etichettare tutti i comportamenti non virtuosi come disinformazione rischia di creare giustificazioni e precedenti inaccettabili.
Ricordiamo alla Minoranza che un'Amministrazione Comunale ha facoltà di decidere ed applicare la tariffa sulla gestione dei rifiuti (come qualsiasi altra decisione) semplicemente deliberando il Consiglio Comunale e pubblicando gli atti sull'Albo Pretorio. Questo è quanto prescritto dalla Legge in merito alla comunicazione e a questo punto ogni cittadino è tenuto a sapere quanto il Consiglio Comunale ha stabilito.
Ma a noi questa procedura non basta!
È per questo motivo che le principali decisioni in materia di rifiuti sono state condivise preventivamente con la popolazione in appositi tavoli di lavoro e incontri informativi pubblici. Ma siamo consapevoli che anche questo non basta, quindi abbiamo provveduto a diffondere ogni notizia utile sulla gestione dei rifiuti e sulla relativa tariffazione sul portale del Comune, sulla stampa locale, sulla stampa provinciale, sul periodico comunale "Facciamo il Punto" e, come se non bastasse, ad illustrare in modo semplice e dettagliato ogni informazione utile in un'apposita lettera (a firma dell'Assessore all'Ambiente e del Consigliere delegato alla Comunicazione e alla Partecipazione) consegnata casa per casa dalla Protezione Civile a tutte le famiglie sermidesi insieme all'Ecocalendario.
A questo punto crediamo di poter affermare che non conoscere il sistema di tariffazione dei rifiuti a Sermide non sia dovuto a disinformazione o distrazione ma comporti una corresponsabilità da parte dell'utenza interessata. A meno che la Minoranza non creda che la soluzione sia che l'Amministrazione si rechi casa per casa per spiegare alle 2998 utenze sermidesi come differenziare i rifiuti... nel qual caso credo che non sia ben chiaro agli interroganti (nonostante le passate esperienze amministrative) il ruolo e le molteplici responsabilità e competenze che hanno funzionari e amministratori comunali.
Per finire, occorre chiarire che gli obiettivi per la cittadinanza in materia di produzione di residuo secco conferibile non sono cambiati: l'obiettivo è da sempre stato reso pubblico ed è quello di produrre meno rifiuto secco possibile e di esporre il bidone solo quando completamente pieno. Le banche dati sermidesi e l'esperienza di altri comuni ci insegnano che una corretta e attenta differenziazione non producono aumenti tariffari, né con le soglie 2013, né con le soglie 2014.
Enfatizzare l'informazione sul numero di bidoni limite per famiglia rischia di produrre infatti la doppia conseguenza negativa di non stimolare il continuo miglioramento delle utenze già virtuose (che potrebbero "rilassarsi" sapendo di poter produrre più rifiuto indifferenziato ed inquinante di quanto non farebbero avendo la massima cura possibile nel dividere) e di allarmare le utenze meno virtuose spingendole a comportamenti illegali una volta maturata la consapevolezza di aver prodotto più secco del previsto.
Noi abbiamo voluto evitare questi rischi stimolando ognuno a dare il meglio di sé (e i risultati ci dicono che oltre 3 sermidesi su 4 ci sono riusciti, non pagando alcuna maggiorazione nel 2013!), mentre la Minoranza -con una scelta a nostro avviso precipitosa e non condivisa né con l'Amministrazione, né con il Gestore, né in pubbliche assemblee con la cittadinanza- ha deciso di esporre tutta la comunità alle conseguenze negative sopra esposte.
Invitiamo quindi i sermidesi che leggeranno questa nota a continuare a perseguire l'obiettivo di produrre meno rifiuto secco possibile e di esporre il bidone solo quando completamente pieno, convinti che questo consenta a gran parte della popolazione di raggiungere ottime performance ambientali e di risparmiare sulla "bolletta" dei rifiuti.
a nome della Giunta Municipale
l'Assessore all'Ambiente, all'Urbanistica e alla Valorizzazione del Territorio
(Andrea Bianchini)
1 Inutile dire che la tariffazione a corrispettivo (in luogo del tributo) della TARES prima e della TARI poi, sono la naturale prosecuzione della tariffa TIA 2 da anni ormai applicata nel nostro Comune e per la quale gli enti competenti si sono espressi nei modi dovuti circa l'applicabilità dell'IVA, destituendo quindi ogni discussione o illazione circa la restituzione o meno dell'IVA nel nostro Comune. Risulta quindi incoerente l'osservazione in tal senso degli interroganti, forse rivolta solo ad alimentare inutili ed infruttuose discussioni fra la cittadinanza.